Una cosa voglio dire, a chi è entrato/transitato/uscito nella mia vita: abbiamo tutti interpretato la parte che ci è stata assegnata fin da piccoli (non starei a spiegare a chi non vuol sentire). Per cui, l'abbandono, lo davo per scontato.
Nulla di nuovo è stato fatto.
Quando dico che faccio quel che voglio, lo dico sapendo ciò che dico.
La puzza delle mie frottole, la copro sempre con il pulito che ho dentro.
Pulito dell'innocenza mai espressa di una bambina mai stata.
Son sempre riuscita a fuggire dalla violenza che mi sono cercata.
Fortuna vuole (grazie a quel sano egoismo appreso non so dove, in che tempo) aver sempre scelto, man mano, la violenza ed il male minore.
È sempre la preda a scegliersi il predatore, è lui che per fame non può che accontentarsi di ciò che si trova davanti.
È un gioco, come la vita che vivi scegliendoti la morte.
Io ed il mio amico, siamo sempre amici; ciò, non cambierà mai.
Un saluto di cuore a chi tornerà a leggere, a salutarmi.
8 commenti:
ottimo
Come te :)
Io e Dodò dobbiamo sempre pigliarci un secondo caffè with you nell'Urbe. Ma stavolta il bar lo scelgo io, se permetti. Auguri per il nuovo giocattolo bloggoso.
https://www.youtube.com/watch?v=uehDT5Z2JUI (per la cronaca, il disco dei Four Tet linkato si chiama "Rounds"...).
Strapermetto eccome.
Grazie per gli auguri Carmine... però non riesco ancora a riadattarmi :).
Ora ascolto e grazie grazie grazie.
baci a Madame.
Deuzza!
Leggo qualcosa che mi assomiglia molto ... un saluto a te cara. yin
Smack!
Ma quanto tempo?! :-)
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